L’estate è finalmente arrivata e con essa anche i primi aumenti delle temperature, sia esterne che interne. Conviene già cominciare a preparare il tuo condizionatore alla battaglia contro il caldo estivo?
Il condizionatore, come si sa, ha lo scopo di purificare l’aria calda prelevata dall’ambiente e convertirla in aria rinfrescata grazie all’azione di un gas refrigerante che funziona da termoconvettore.
Questo processo sollecita costantemente la macchina ad affrontare la presenza possibile di batteri, polveri, impurità e agenti inquinanti vari, che molto spesso possono venirsi a formare all’interno del condizionatore proprio a causa di questo processo costante di pulizia dell’aria.

Batteri e polveri, se non rimossi, finiscono poi inevitabilmente per essere respirati da chi vive quegli spazi, con un rischio maggiore se si considera che molto spesso l’azione dei condizionatori prevede che le finestre restino chiuse e quindi non ci sia un ricambio d’aria.
In questo periodo però, specie nelle regioni del Sud Italia, avere un climatizzatore diventa più una necessità che un lusso, quindi è importante non dimenticare alcuni aspetti fondamentali legati all’utilizzo di questi dispositivi ed essere preparati. La manutenzione e la sanificazione dei climatizzatori, infatti, sono operazioni necessarie per assicurare elevati standard di efficienza e per evitare che, a causa del depositarsi di polveri e batteri nella sua componentistica, venga introdotta aria insalubre nei locali.

A questo punto ti starai chiedendo:
- “Come si sanifica in modo corretto?”
- “Esistono degli obblighi di legge?”
- “Chi è autorizzato a compiere questa attività?”
Ecco quindi 3 consigli + 1 extra su come eseguire correttamente la sanificazione del proprio climatizzatore!
1. Come sanificare correttamente il climatizzatore?

Come prima cosa si deve procedere al controllo dell’efficienza della batteria di scambio termico, la cui funzione è quella di trasferire calore dall’ambiente interno all’ambiente esterno dell’abitazione o viceversa (nel qual caso è in modalità “pompa di calore” e quindi in funzione invernale).
Le lamelle di cui si compone devono essere, inoltre, libere da ostruzioni, altrimenti l’apparecchio non solo non sarebbe in grado di raffrescare (o riscaldare) gli ambienti, ma l’aria che verrebbe fatta circolare nella casa potrebbe essere contaminata da polveri, muffe, virus e batteri.

Procedere quindi alla sua pulizia e sanificazione (che può essere effettuata utilizzando prodotti specifici) migliora lo scambio d’aria tra interno ed esterno e consente al climatizzatore di operare al massimo della sua efficienza (ottenendo un risparmio sulla bolletta energetica) e di purificare l’aria di casa.
Non dimentichiamoci, infine, che anche l’unità esterna necessita di manutenzione: si tratta di operazioni analoghe a quelle dell’unità interna, volte a rimuovere la presenza di polvere e di eventuali ostruzioni (come ad esempio presenza di foglie) in modo tale da assicurare un corretto funzionamento dell’apparecchio.
2. Esistono degli obblighi di legge?

Di norma la risposta è negativa: ad oggi, la verifica dell’efficienza energetica dell’apparecchio è prescritta dalla legge solo per impianti con potenza utile nominale estiva maggiore o uguale a 12 kW, limite che, normalmente, negli impianti domestici non è mai raggiunto.
Questo significa che solitamente si procede alla manutenzione dei climatizzatori perché si vuole mantenerli in ottimo stato, per evitare eventuali guasti e per garantire che gli stessi non producano effetti indesiderati come cattivi odori o allergie a causa della presenza, al loro interno, di polveri e batteri.

Dobbiamo però ricordare che, per effettuare una corretta manutenzione, non si può prescindere da una verifica di eventuali perdite del gas refrigerante. Si tratta infatti di controlli che, benché non prescritti dalla legge, sono importanti visto che queste perdite non solo determinano un mal funzionamento dell’apparecchio ma causano importanti danni ambientali, dato che gli F-Gas sono potenti gas ad effetto serra.
3. Chi può compiere queste attività?

In generale, l’utilizzatore del climatizzatore può tranquillamente provvedere da sé alla manutenzione dell’apparecchio. Se si ha qualche dubbio, vi consigliamo di consultare il libretto di manutenzione, dove sono indicate tutte quelle operazioni che l’utilizzatore, con le opportune accortezze, può effettuare in autonomia. Questo naturalmente non impedisce che lo stesso si possa avvalere di tecnici specializzati che potranno eseguire un controllo e una pulizia più accurata dell’impianto.
Per quanto riguarda la questione Coronavirus, secondo AiCARR, associazione italiana del settore climatizzazione, un’igienizzazione degli impianti particolare non è necessaria:

«Allo stato – precisa l’associazione – non ci sono evidenze in base alle quali risulti indispensabile provvedere in modo generalizzato a interventi straordinari di igienizzazione degli impianti. Si consiglia che gli interventi di manutenzione e igienizzazione, qualora effettuati, seguano sempre procedure ben definite e siano eseguiti da personale qualificato, dotato di idonei Dispositivi di Protezione Individuali».

È infine sempre obbligatorio rivolgersi a tecnici autorizzati quando si deve intervenire sulla carica refrigerante.
Extra: Come sceglierne uno nuovo?

Hai un vecchio climatizzatore con tanti anni di onorato servizio alle spalle? Forse è giunto il momento di pensare al suo pensionamento, in favore di un nuovo modello!
Devi sapere che apparecchi troppo vecchi sono un male per l’ambiente e le tue tasche: installandone uno nuovo, infatti, non solo riusciresti a risparmiare notevolmente sulla bolletta della luce, ma potresti anche migliorare la classe energetica del tuo immobile (accedendo ai sostanziosi Ecobonus previsti dallo Stato) e dare una mano alla lotta contro lo sfruttamento delle risorse naturali e l’inquinamento.

Orientati sempre su apparecchi di classe energetica A+, A++ e A+++ capaci di assicurare una fortissima riduzione dei consumi energetici dato che, tra una classe e l’altra, i consumi possono variare fino al 30%. Altro elemento decisivo a cui fare attenzione è il gas refrigerante utilizzato nei dispositivi: scegli un apparecchio che utilizzi i gas refrigeranti R32 (come suggerito dalla UE) invece che R410A, poiché il primo risulta essere meno dannoso per l’ambiente del secondo.
Un esempio perfetto di 2 modelli Made in Italy che rispecchiano queste caratteristiche sono i Clima 9 e i Clima 12 di Italtherm, acquistabili entrambi su Idrovolt.it!

Italtherm ha sviluppato per i suoi prodotti dei nuovi filtri agli ioni d’argento, che si vanno ad aggiungere al filtro catalizzatore a freddo di cui sono già dotati i climatizzatori, e che hanno appunto la funzione di garantire una migliore qualità dell’aria nei locali dove l’apparecchio è posto.
Questo è possibile grazie al fatto che le nano particelle d’argento applicate al filtro rilasciano ripetutamente ioni che, catturando e favorendo la decomposizione delle sostanze allergeniche (quali virus, funghi e spore), sterilizzano efficacemente l’aria!

Che aspetti allora? Visita www.idrovolt.it e acquista subito in offerta il tuo nuovo climatizzatore, per affrontare al meglio il caldo dell’estate e mantenere l’aria di casa sempre fresca e pulita!
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